Secondo molti opinionisti e molti frequentatori dei Social Network, L'Italia e' un Paese fortemente in crisi.
Bene o male quasi tutto l'Occidente e' in crisi, forse piu' mentalmente che economicamente, e forse per eccessiva sovrabbondanza di ricchezza, che “crisi” reale.
Altrimenti non si spiegherebbe perche' comunque rimane l'Europa l'eden per tutte le popolazioni dove la crisi e' reale, non solo culturale e morale.
L'Italia sta lottando con Demoni forse irreali, di certo non sta lottando a causa dell'euro, ma a causa della mancanza di riforme strutturali che da anni sono all'ordine del giorno ma che non riescono a decollare.
L'Italia dovrebbe fare ciò che la Francia ha iniziato a fare. Riforme, riforme, riforme e l'Italia avrebbe una chance di benessere piu' alta del benessere che gia' oggi c'e'.
Ma la Francia non e' proprio l'apripista delle riforme, quelle piu' importanti in Europa le fece il primo Governo Blair in Inghilterra e subito a ruota fu il Governo Prodi ad introdurre riforme su riforme.
Prima anche di Blair, ma mentre i Laburisti ottennero la fiducia per ben tre mandati di seguito, Prodi cadde per la frode dell'allora Partito di Bertinotti, quella Rifondazione Comunista che non ha mai visto di buon occhio nessun tipo di riforme e con il senno di poi, si e' dimostrato un Partito Conservatore a tutti gli effetti, piu' della Democrazia Cristiana che sulla carta sarebbe dovuto essere il vero Partito Conservatore italiano.
Ora l'Italia sta lottando proprio per questo tipo di battaglie, le riforme, che permettono ai populisti di avere un nemico: “riforme strutturali inutili che hanno poche prove dalla loro parte”.
Renzi e Gentiloni ci hanno provato, ma le Riforme non sono facili da far digerire a un popolo Conservatore e la paura di ogni cambiamento crea apprensione e reazioni opposte.
Terreno perfetto per cacciare voti se il tuo interesse e' il Potere nudo e crudo e il populismo a questo punta: radicarsi nel Potere e controllare il POPOLO.
Il tutto condito con l'illusione che invece si stia lavorando proprio per la parte dell'elettorato che avrebbe , in pratica, piu' bisogno di riforme.
Quindi cosa realmente serve? Come si puo' uscirne? Ciò di cui c'è bisogno è radicalmente un nuovo social compact che sia di business , che sia di politica nuda e cruda.
“Investire nel futuro!”, dovrebbe essere lo slogan per tutti, il vero mantra da seguire, ma il personalismo sia politico che delle esigenze del semplice elettore (che vuole risolto solo ed esclusivamente il suo problema e di quello generale se ne frega sistematicamente), non permette molto spazio alla politica “per il futuro”.
Purtroppo il populismo gioca anche nel confondere le idee della gente, per cui l'Italia non sarà al sicuro verso riforme serie, finché non ammetteremo che il nostro debito sovrano, fatto dai nostri politici negli anni '70 / '80, ci sta letteralmente uccidendo.
Quelli sono stati gli anni della crisi economica (quelli che qualcuno continua a idolatrare come "i favolosi anni '80") che ora si sta vivendo, non i 20 anni successivi, dove pure Berlusconi (senza riuscirci) ci ha provato a invertire la tendenza.
Ma furono i Governi Prodi ad offrire le maggiori Riforme e i reali cambiamenti che il Paese aveva bisogno, purtroppo la maggioranza era sempre risicata e la presenza di Rifondazione Comunista non ha mai aiutato e in questa confusione interna i populisti hanno costruito le loro fortune politiche e dopo i vari Governi, decisamente decenti, da Letta a Gentiloni, non hanno mai avuto un percorso facile e nonostante molte cose interessanti (per il bene comune) proposte, quello che e' venuto fuori dalla politica italiana degli ultimi 10 anni e' la cacciare, il caos, l'insulto, il razzismo...
C'è ancora molta strada per l'Italia da fare , e penso che il guaio grosso del Paese debba ancora venire.
Mi auguro col cuore di sbagliarmi.
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