È un giorno triste per la nostra squadra, nello stesso momento è un giorno di nuove illusioni e sogni.
Dopo 22 anni, Arsene Wenger lascerà’ l’Arsenal.
Sperando che sia Lione la sede della sua ultima partita, ma di certo c’è che sarà il 6 Maggio all’Emirates contro il Burnley che saluterà l’immensa folla bianco rossa.
Era l’Agosto del 1996 quando i Dirigenti dell’Arsenal andarono fino in Giappone a convincere Arsene nel ritornare in Europa dopo due anni d’avventura in Asia per prendere le redini di uno dei club più tradizionalisti e innovativi in Europa.
Per convincere Wenger ci volevano idee e progetti, lui aveva partecipato alla crescita della nidiata francese che avrebbe vinto i Mondiali nel 1998 e la sua reputazione era altissima in certi settori del calcio.
I giornalisti in Inghilterra sapevano poco di lui e i dubbi erano tantissimi nella stampa ultra conservatrice, nella Patria dove il calcio era nato ed aveva comunque grosse difficoltà’ a cambiare e crescere.
Wenger arriva e comincia a segnare colpi che molti non capivano da subito. Cambia la dieta, chiede un comportamento diverso ai giocatori, basta pub e dolci vari e allenamento professionale.
Inoltre, si prende lo sfizio di alcuni colpi a sorpresa per i più, ma che si riveleranno tra i colpi migliori del calcio negli ultimi 30 anni.
Ancora in Giappone, ma con il contratto già in mano (arriverà di fatto solo il primo Ottobre in Inghilterra) chiede ed ottiene Patrick Viera dal Milan, un colpo a sorpresa, con il Milan che non crede ai suoi occhi nel potersi disfare di un giocatore che non sapeva come utilizzare.
Viera è il primo esempio di mille colpi “stile Wenger”, nei suoi 22 anni ne sono la sua matrice principale. Scoprire talenti da serie inferiori o giocatori dimenticati in certe squadre oppure andare a lanciare 16enni che diventeranno stelle Mondiali.
Ripercorrere la sua storia in questo post è inutile, in questi giorni lo faranno tutti e comunque l’Arsenal stesso sta preparando un “saluto” degno di un Re.
Wenger rimarrà nella nostra memoria e nel nostro cuore per tante cose, la sua intelligenza, la sua cultura sportiva e generale.
Mai banale, mai preso in castagna dalla stampa e per questo poco amato da parte di essa. Troppo avanti se paragonato al medio giornalista sportivo e troppo avanti nelle idee su come il calcio deve evolversi e sviluppare.
Con L’Arsenal realizza il primo esempio al Mondo di club che si autofinanzia totalmente e staccato da investitori esterni ma solo con le proprie forze, realizza uno stadio pazzesco, uno spazio all’avanguardia, tutto finanziato con gli abbonamenti dei tifosi e con le compra vendite dei giocatori.
Vince il campionato più volte, ma nel 2004 lo vince come nessuno prima e forse nessuno mai più.
Trentasei partite, 24 vittorie, 12 pareggi e 0 sconfitte.
“Troppi pareggi” dirà poi più avanti, strappando un sorriso e una lacrima, poi anni di “quasi successi”, sempre dentro le prime quattro posizioni in campionato, sempre in CL e ogni anno a dover vendere una o due stelle per quadrare il bilancio della costruzione dello stadio e costruire nuove stelle.
Il tutto avviene mentre nel calcio inglese avviene una rivoluzione inaspettata con l’arrivo di investitori senza fondo.
Liverpool, Man City e Chelsea sono le nuove regine del calcio mercato, comprano chi vogliono e al prezzo che vogliono.
L’Arsenal, grazie a Arsene Wenger, rimane comunque li, sempre in alto e l’Arsenal rimane nel bel mezzo della battaglia. Anche senza le risorse finanziarie degli avversari.
Negli ultimi anni la pressione finanziaria diminuisce a Wenger può tornare nel mercato da protagonista. Ben lontano, sia chiaro, da quanto può spendere il PSG o il City o lo United, ma comunque riesce a piazzare colpi di primo livello, gente Campione del Mondo, gente che domina in campionati come quello tedesco o spagnolo e decidono di venire all’Arsenal perché’ c’è Wenger.
Negli ultimi 4 anni la squadra è ospite fissa di Wembley e tornano i successi a grappoli, 3 FA Cup in 4 anni, una finale di Coppa di Lega e ora siamo in semifinale di Europa League.
Non sarà facile sostituire Wenger, non sarà facile sostituirlo non solo in panchina ma in particolare nel cuore dei tifosi dell’Arsenal.
Ma ovviamente questo giorno sarebbe dovuto arrivare un giorno o l’altro e con le lacrime agli occhi molti tifosi oggi hanno reagito alla notizia.
A me vien il magone solo a pensare all’ultima volta che guiderà la squadra, sperando che sia sul serio a Lione, se un Dio esiste, non può essere che dalla sua parte e far si che a Lione ci sia e alzi la Coppa Europa per chiudere nel modo migliore una delle più belle favole di sempre del calcio mondiale.
Merci Arsène
Recent Comments